Ci aspettavamo una città di quelle che
si vedono nelle cartoline, file di case di legno colorate, le strade
piene di gente fino a sera, anche considerando che il sole tramonta
molto tardi.
Invece le cose non stanno proprio così.
Si chiama Bryggen, è stato più volte
colpito da devastanti incendi e ricostruito.
Tempo fa doveva essere definitivamente
demolito e sostituito da un centro commerciale e invece qualcuno si è
opposto e oggi è patrimonio dell'Unesco.
Camminare tra il dedalo di strette vie
circondati da alte case interamente in legno è suggestivo, purtroppo
però è diventata una zona eccessivamente turistica, ricca solo di
negozietti di souvenir.
Molto interessante è anche la
funicolare, che inerpicandosi sulla collina ci porta nel punto più
alto della città facendoci godere del panorama di porto e fiordo.
La prima sera siamo arrivati in centro
alle 18, proprio l'orario di chiusura dei negozi e le strade erano
deserte, ma la mattina seguente abbiamo ritrovato una città piena di
vita (e di turismo).
Il mercato del pesce è stato una
scoperta entusiasmante: banchetti che non solo vendevano pesce, ma lo
cucinavano anche sulla piastra, in modo da poterlo gustare fresco.
Proprio qui abbiamo scoperto una realtà
che non immaginavamo: sono molti gli italiani che decidono di
trasferirsi qui per lavoro e ci hanno raccontato cosa significa
vivere in questa città.
Il freddo, il tempo molto spesso
piovoso (piove 250 giorni l'anno) e la carenza di luce solare la
rendono una città piacevolissima da visitare ma non da vivere.
Comunque noi ci riteniamo abbastanza
soddisfatti e proseguiamo verso nord.
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