lunedì 3 agosto 2015

Lindesnes fyr

Dopo tanti chilometri di autostrada sempre uguale, dopo la stanchezza e la noia, quando si sale sul traghetto si ha finalmente la percezione di iniziare il viaggio vero e proprio.
Il traghetto è grandissimo e imbarca numerosi mezzi pesanti, oltre a decine di auto, ma l'organizzazione è perfetta e, con 2 minuti di anticipo, salpiamo.
Partiamo dalla Danimarca con la pioggia, ma più ci avviciniamo alla Norvegia più vediamo il cielo aprirsi finché la terra ci avvolge. La vediamo a destra e a sinistra e la nave attracca (ancora una volta in perfetto orario) all'interno di questo fiordo.
Appena usciti dal porto ci dirigiamo verso la nostra prima meta, ma quando siamo quasi arrivati veniamo fermati da un addetto al traffico che ci comunica che la strada è chiusa, dobbiamo tornare indietro e percorrere un'altra via.
La deviazione però non ci dispiace affatto: il percorso sembra chiuso ai lati dai fittissimi pini eppure ogni due o tre curve si apre davanti a noi un panorama inaspettato di casette in legno costruite proprio a pochi metri dall'acqua. Inizialmente crediamo siano laghi o fiumi, ma sono troppo frequenti e in breve ci rendiamo conto che si tratta di mare, che si insinua ovunque creando paesaggi che ci lasciano senza fiato!
A Mandal visitiamo la lunga spiaggia sabbiosa considerata tra le più belle della Norvegia.
Non ne restiamo particolarmente colpiti, probabilmente perché in Italia ne conosciamo di più spettacolari.
Sembra incredibile invece che il 2 agosto in una spiaggia tanto famosa ci siano pochissime persone. Più d'uno fa il bagno, qualche bambino entra ed esce come fanno i bambini italiani sui nostri mari. Solo che qui la temperatura ci porta a stare con felpa e foulard al collo, mentre loro sguazzano nell'acqua!!
Restiamo il tempo di qualche foto e ripartiamo subito.
Con qualche difficoltà troviamo Lindesnes, dove possiamo visitare il faro più antico e più a sud del paese. Facciamo giusto in tempo ad entrare, passare accanto al meccanismo del faro e a godere della visuale che offre questo posto, perché proprio mentre scendiamo arriva il guardiano a chiudere la porta.
Ancora qualche foto e a malincuore ci allontaniamo. Sarebbe stato bello far volere il drone e riprenderlo proprio alla sua altezza, ma il vento soffia fortissimo ed è impossibile volare, così torniamo al nostro camper.
Qui prepariamo la nostra cena vista faro e organizziamo la giornata di domani.
Si va al Preikestolen, un terrazzo naturale granitico alto 600 metri, a strapiombo sul fiordo.
Riusciamo ancora a vedere il tramonto, il sole va giù e finalmente ci troviamo al buio. Le 23 sono già passate da un po'.




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